Сronologia 4

testo tradotto in italiano da Claudio dell'Orda

This Italian translation of the fragments of the 4-st volume by Anatoly Fomenko was done by Claudio dell'Orda from the English edition: 
A. T. Fomenko, T. N. Fomenko, V. V. Kalashnikov, G. V. Nosovskiy
History: " Fiction or Science?"
THE CHRONOLOGY OF RUSSIAN HISTORY.
NEW CHRONOLOGY AND CONCEPTION OF BRITISH HISTORY. ENGLAND AND RUSSIA (OR THE HORDE).
THE CHRONOLOGY AND GENERAL CONCEPTION OF ROMAN AND BYZANTINE HISTORY

Capitolo 14: Informazioni varie.

 

7. Nella seconda parte del XVII secolo i Romanov rimossero le antiche pietre tombali dai cimiteri russi e le distrussero o le usarono come materiale da costruzione. I lavori di scavo del 1999-2000 nel Monastero Louzhetskiy di Možajsk.

 

Uno dei più antichi monasteri Russi, il convento Bogoroditse-Rozhdestvenskiy Louzhetskiy, si trova a Možajsk. Si presume che il convento sia stato fondato da “S. Teraponte nel 1408, su richiesta di Andrei Dmitrievich di Možajsk, figlio del Gran Principe Dmitriy Donskoi” ([536], pag. 100). Il monastero esiste ancora oggi, sebbene sia stato ricostruito (vedi fig. 14.27).


Figura 14.27.
Il Monastero Louzhetskiy della Natività di Nostra Signora a Možajsk.
Vista da nord. Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.28.
Il monastero Louzhetskiy a Možajsk. Vediamo il cortile.
Nel 1999 furono rimossi circa due metri di tappeto erboso.
L’antico livello del suolo può essere giudicato
dalla striscia scura ai piedi della cattedrale del monastero.
Si può anche vedere che le finestre della cattedrale sono state rialzate
tranne una finestra, che era a livello del suolo quando furono condotti gli
scavi. In primo piano vediamo alcuni sarcofagi del XVII-XIX secolo,
rinvenuti durante gli scavi e disposti in file precise.
Il livello del suolo del cortile corrisponde oggi a quello del XVII secolo.
Fotografia scattata nel 2000.

Nel 1999-2000, i lavori di restauro e ricostruzione del convento Louzhetskiy fecero rimuovere due metri di strato di terra. Nella fig. 14.28 mostriamo una foto del 2000 fatta nel Monastero Louzhetskiy dopo la rimozione dei due metri di terra superiori. La striscia scura sul fondo della cattedrale corrisponde allo spessore degli starati rimossi. Questi scavi nel cortile del convento, rivelarono un sorprendente quadro di cui parleremo nella presente sezione. Siamo molto grati a Y. P. Streltsov, che ci ha segnalato il fatto che tratteremo ora.


Figura 14.29.
Una delle antiche lapidi russe rinvenute durante gli scavi del 1999-2000 dalle
fondamenta del XVII secolo del Monastero Louzhetskiy. Fu utilizzata come
materiale da costruzione durante l'epoca dei primi Romanov.
Fotografia scattata nel 2000.

Si scopre che i lunghi lavori di costruzione erano stati portati avanti nel convento nella seconda metà del XVII secolo. Le antiche pietre tombali dei cimiteri russi erano state murate nelle fondamenta della costruzione del XVII secolo. L’utilizzo di pietre tombali è stato così enorme, che si ha l’impressione che il cimitero locale sia stato completamente spogliato delle sue lapidi. Bisogna notare che le antiche pietre tombali nascoste alla vista, erano notevolmente differenti da quelle dichiarate oggi come “reperti dell’antico stile russo”. Tutte le pietre tombali trovate nel Monastero Louzhetskiy durante i lavori di scavo, sono coperte precisamente dallo stesso disegno inciso di quelle del Vecchio Monastero Simonov, una croce biforcata a tre punte, vedi fig. 14.29.

Dopo che è stata rimossa la parte superiore del terreno, dal sito vicino al muro nord del monastero della Cattedrale di Nostra Signora, furono trovate le fondamenta di una piccola chiesa costruita nel XVII secolo (vedi fig. 14.30). Il periodo della sua costruzione può essere indicato anche con maggior precisione come successivo al 1669. Evidentemente, i costruttori avevano usato le vecchie pietre tombali, in alcuni casi insieme ad alcune “nuove” lastre di pietra. Non ci sono molte lastre di questo tipo, ma alcune sono presenti. Nell’estate del 2000 ne abbiamo viste due, una datata al 7159, ossia 1651 d.c. secondo la moderna cronologia, e l’altra del 7177, o 1669 d.c. (vedi figg. 14.31 e 14.32). Perciò i lavori di costruzione devono essere stati portati avanti dopo il 1669, poiché abbiamo trovato una pietra con questa data nelle fondazioni.


Figura 14.31.
Una lapide del XVII secolo, murata nelle fondamenta
della chiesa demolita del monastero Louzhetskiy,
che fu scoperta durante gli scavi del 1999.
L'epitaffio recita: “La serva di nostro Signore, sorella Taiseya,
ex Tatiana Danilovna, morì il 5 gennaio dell'anno 7159”.
L'anno corrisponde al 1651 d.C. Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.31.
Una lapide del XVII secolo, murata nelle fondamenta della chiesa demolita
del monastero Louzhetskiy, che fu scoperta durante gli scavi del 1999.
L'epitaffio recita: “La serva di nostro Signore, sorella Taiseya,
ex Tatiana Danilovna, morì il 5 gennaio dell'anno 7159”.
L'anno corrisponde al 1651 d.C.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.32.
Una lapide del XVII secolo murata nelle fondamenta
della chiesa demolita del monastero Louzhetskiy,
che fu scoperta durante gli scavi del 1999. L'epitaffio recita:
“Il servitore di nostro Signore, fratello Savatey Fyodorov,
figlio di Poznyak, è morto il 7 febbraio nell'anno 7177”.
L'anno corrisponde al 1669 d.C. Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.33.
Antica lapide in pietra bianca con una croce triangolare incisa sopra,
utilizzata come materiale da costruzione nelle fondazioni
della chiesa del XVII secolo del monastero Louzhetskiy a Možajsk.
La fondazione è stata portata alla luce dopo gli scavi del 1999.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.34.
Lapidi in pietra bianca con incise croci triangolari.
Murate nelle fondamenta di una chiesa del XVII secolo.
Monastero Louzhetskiy, Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.35.
Lapidi in pietra bianca con incise croci triangolari.
Usate come materiali da costruzione nelle fondamenta della chiesa
del XVII secolo. Monastero Louzhetskiy, Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.36.
Lapidi in pietra bianca con incise croci triangolari.
Murate nelle fondamenta di una chiesa del XVII secolo.
Monastero Louzhetskiy, Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.37.
Lapidi di pietra bianca con croci triangolari murate
nelle fondamenta di una chiesa del XVII secolo.
Una di queste è contrassegnata “7 febbraio 7191”.
La datazione viene convertita nel moderno sistema
cronologico come 1683 d.C.
Monastero Louzhetskiy, Mozhaysk. Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.38.
Frammenti di antiche lapidi russe utilizzate
nella muratura del XVII secolo
del monastero Louzhetskiy a Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.39.
La croce a quattro punte sull’antica lapide russa, sembra l’impronta
di un uccello o una croce triangolare biforcuta con un ramo in alto.
È molto diversa dalle croci a quattro punte che si trovano
comunemente sulle tombe cristiane. Il Monastero Louzhetskiy,
Mozhaysk. Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.40.
Antica lapide russa con una croce biforcuta a cinque punte,
scoperta nella muratura del XVII secolo
del monastero Louzhetskiy a Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

L’impressione generale che si ricava, dopo aver familiarizzato con i risultati degli scavi condotti nel Monastero Louzhetskiy, è la seguente. Evidentemente nel XVII secolo le antiche pietre tombali sono state rimosse in massa dai cimiteri e usate come materiale da costruzione (in particolare, per le succitate fondamenta di una piccola chiesa del XVII secolo, che contiene diverse dozzine di pietre tombali. Molte furono spezzate per farle stare all’interno della costruzione (vedi figg. 14.33 - 14.37). Numerosi frammenti delle antiche pietre tombali sono andati in pezzi durante gli scavi. Alcuni sono stati ripuliti dallo sporco e sistemati in una pila nel cortile del convento (vedi fig. 14.38).

Molte di queste pietre tombali portano il simbolo di una croce triforcuta; comunque, ci sono diverse eccezioni. Per esempio, uno dei frammenti trovati nel Monastero Louzhetskiy ha una croce quadriforcuta, ma la forma è diversa da quella delle croci moderne: questa ricorda l’impronta della zampa di un uccello (vedi fig. 14.39).

Un altro raro esemplare ha una croce pentaforcuta. Una lastra con una simile croce fu scoperta da Y. P. Streltsov e G. V. Nosovskiy, uno degli autori, nell’estate del 2000, nelle fondazioni della scala in pietra che una volta portava al cancello della Cattedrale della Natività di Nostra Signora, dalla parte occidentale. Oggi la scala è in rovina, ed è stata sostituita da una moderna scala metallica. Comunque sia, una parte della fondazione è rimasta intatta. È qui che questa rara pietra tombale è stata trovata (vedi figg. 14.40 e 14.41).


Figura 14.42.
Questo è tutto ciò che resta degli antichi affreschi della
Cattedrale della Natività di Nostra Signora al Monastero Louzhetskiy.
Gli affreschi furono scalpellati via insieme all'intonaco,
nel XVIII-XIX secolo e accatastati presso la parete
meridionale del monastero, proprio accanto alla porta.
Qui sono stati rinvenuti i cumuli di macerie e i frammenti
di intonaco dopo gli scavi del 1999. Fotografia scattata nel 2000.
Tutti gli affreschi della Cattedrale della Natività di Nostra Signora nel monastero, sono stati scalpellati via. Siamo già abituati a queste dimostrazioni di distruzione totale che abbiamo già visto nelle Cattedrali del Cremlino di Mosca, vedi Cronologia4, Capitolo 14.5. Gli affreschi non erano né “antichi” né “rovinati” quando furono distrutti; non avevano nemmeno cento anni. Qualcosa dello stesso tipo deve essere successo nel Monastero Louzhetskiy, a Možajsk. Molti frammenti di intonaco scalpellato via, con tracce di pittura vivida, erano ammucchiati nel cortile del monastero. Furono scoperti durante gli scavi del 1999. Li abbiamo visti nell’estate del 2000 (vedi fig. 14.42). Evidentemente gli antichi affreschi delle cattedrali Russe non corrispondevano al “tunnel della realtà” degli storici romanoviani, bensì contraddicevano la versione ufficiale della storia Russa, e perciò vennero distrutti, prima nel Cremlino di Mosca e poi in tutta la Russia.

La distruzione degli affreschi sulle pareti delle antiche chiese e cattedrali russe, è piuttosto tipica. A volte, gli storici cercano di dare la colpa “alle forze di intervento polacche e lituane, che facevano scorrerie durante il Periodo dei Torbidi”, le quali sembravano possedere una passione particolare per la distruzione delle librerie dei monasteri, per le antiche opere d’arte e qualsiasi reperto che potesse dare informazioni sulla antica storia russa in generale. A volte ci viene raccontato che un’antica cattedrale “non è mai stata decorata”, presumibilmente c’erano abbastanza soldi per la costruzione della cattedrale, ma gli affreschi non furono fatti per mancanza di fondi, così le pareti sono state semplicemente dipinte di bianco. Tuttavia, occasionalmente, come nel caso del Monastero Louzhetskiy di Mozhaysk, si ammette che gli affreschi furono distrutti dalle autorità dei Romanov. Perché questo? Nessuna spiegazione viene data dai rappresentanti della scienza storica; comunque, la nostra ricostruzione lo spiega molto bene.

Torniamo alle pietre tombali del vecchio tipo, trovate nel Monastero Louzhetskiy. Le iscrizioni sono del massimo interesse, in particolare per l’opportunità di trovare quelle pre-romanoviane. Sfortunatamente, si scopre che non ci sono iscrizioni di nessun tipo (come si vede nella fig. 14.29 per esempio), oppure ci sono delle scritte che si presumono risalenti al XVI secolo, ma appaiono contraffatte (in alternativa, sono genuine e risalgono all’epoca dei Romanov). Discuteremo di questo più avanti, con maggiore dettaglio. Per il momento, ripetiamo che non siamo stati capaci di trovare nemmeno una singola autentica iscrizione dell’epoca pre-romanoviana; sembra che tutte le antiche pietre tombali con quelle iscrizioni, siano state distrutte, o almeno soggette alla scalpellatura. Comunque, anche dopo questa procedura, le pietre silenziose devono essere sembrate una seccatura per gli storici romanoviani, e furono portate fuori dal cimitero e seppellite sottoterra, dove nessuno avrebbe potuto vederle. Dopo la riforma religiosa descritta in Cronologia4, Capitolo 14.6) i cimiteri russi vennero attrezzati con un nuovo tipo di pietre tombali, il modello dei Romanov, ben diverso da quello precedente, che più tardi venne opportunamente dimenticato.

Comunque, più avanti vedremo che i Romanov non applicarono questo metodo all’improvviso. Inizialmente, cercarono di correggere le iscrizioni su alcune delle antiche pietre tombali. Dopodiché, lanciarono una campagna per la cancellazione delle iscrizioni trovate su alcune antiche pietre tombali e la completa distruzione del resto. Le antiche pietre tombali o gli antichi testi furono rimpiazzati da nuovi e con nuove date pre-romanoviane. Come vedremo nel caso del Monastero Louzhetskiy, questa sostituzione venne fatta con così poca cura, che appare evidente a un moderno ricercatore. A quanto sembra, nel XVII secolo i funzionari incaricati del controllo sui lavori di sostituzione nei cimiteri russi, non erano contenti della qualità e decisero di rimuovere tutte le pietre tombali e sostituirle con una varietà completamente nuova. Questo può anche aver perseguito l’obiettivo di facilitare la sistemazione e la distruzione delle pietre tombali pre-romanoviane con iscrizioni e simboli non idonei.

Diamo un’occhiata agli epitaffi. Tutti quelli che abbiamo visto nel Monastero Louzhetskiy iniziano con le parole “Nell’anno... tal dei tali fu seppellito qui”. Perciò la data è sempre indicata all’inizio dell’epitaffio. Le antiche pietre tombali scoperte nel Monastero Louzhetskiy sembrano riferirsi al XVI secolo, ossia un’epoca pre-romanoviana. Tuttavia, abbiamo trovato altre pietre tombali con la stessa dicitura, datate XVII secolo, ovvero già in epoca romanoviana. Questo fatto non deve sorprenderci; abbiamo già segnalato che i rituali funerari, incluso il tipo di pietre tombali, furono riformati solo nella seconda metà del XVII secolo; perciò le vecchie pietre tombali erano ancora in uso nelle prime decadi della Russia dei Romanov. La tecnica e la qualità del lavoro (la croce forcuta e il disegno perimetrale) sono assolutamente gli stessi, sia nelle pietre tombali pre-romanoviane, che in quelle romanoviane; gli intagliatori del XVII secolo erano allo stesso livello tecnico dei loro predecessori del XVI secolo, e lavoravano nella stessa maniera.


Figura 14.43.
Lapide alla vecchia maniera con croce biforcuta,
fabbricata all'epoca dei primi Romanov.
L'epitaffio è il seguente: “Il 10 luglio del 7142,
il servo di nostro Signore, U… avlov… rovich… Kle… riposò in pace”.
I punti contrassegnano le lettere cancellate o illeggibili.
L'anno si traduce nel moderno sistema cronologico come il 1634.
La qualità delle lettere è altrettanto alta quanto quella dell'ornamento del bordo.
L'epitaffio è autentico. Il monastero Louzhetskiy di Možajsk.
Fotografia scattata nel 2000.

C’è un fatto sorprendente. Sulle pietre tombali con le datazioni romanoviane, tutte le iscrizioni sono della stessa alta qualità artigianale. Le scritte e la decorazione sono state tutte scavate in profondità nella pietra da un artigiano professionale (vedi figg. 14.41, 14.43, 14.44 e 14.45). L’artigiano ha prestato attenzione all’ombreggiatura delle lettere e ha cercato di usare linee di differente spessore per fare sembrare più dinamica la scrittura. La stessa tecnica è stata utilizzata nelle decorazioni della croce forcuta e sull’ornamento perimetrale. Inoltre, le iscrizioni dell’epoca romanoviana stanno sempre in posizione esatta tra le due linee superiori della croce e la decorazione perimetrale. Lo spazio di questo campo può essere differente tra due diverse pietre tombali. Viene posizionato in base ai differenti angoli delle linee diagonali e la loro distanza dal centro. È assolutamente ovvio che l’artigiano conosceva perfettamente l’ampiezza dello spazio che gli necessitava per l’epitaffio e lo sistemava di conseguenza.

Tuttavia, non è così per le pietre tombali pre-romanoviane. La qualità della scrittura è considerevolmente inferiore a quella delle decorazioni sulla stessa pietra tombale. Al massimo, gli epitaffi sono graffiati sulla pietra con qualche stilo affilato (vedi fig. 14.46). Molte di queste iscrizioni mostrano le linee guida (fig. 14.47). Questo, naturalmente, sfigura l’epitaffio e lo rende rozzo e approssimativo, mentre la decorazione perimetrale è ancora elegante e professionale. Inoltre, molte delle scritte che si dice siano del XVI secolo, non corrispondono alla grandezza del campo, dimostrandosi troppo corte per esempio, vedi fig. 14.48 in cui l’iscrizione dice chiaramente 7076, o 1568 d.c., vedi anche figg. 14.49 e 14.50. Abbiamo anche scoperto un epitaffio chiaramente mutilato, dove la decorazione sulla pietra è perfetta, mentre l’epitaffio è semplicemente graffiato sulla pietra con un rozzo stilo e in modo molto approssimato. (fig. 14.51). Questa iscrizione è ovviamente falsa; contiene una datazione in caratteri cirillici (7088 da Adamo) (1580 d.c.). Sembra che i falsari abbiano aggiunto una nuova iscrizione, con una datazione del XVI secolo, su una più antica pietra tombale.


Figura 14.44.
Lapide all'antica con croce biforcuta, realizzata all'epoca dei Romanov (1631).
Trovata rotta durante gli scavi del 1999-2000,
sotto il campanile del Monastero Louzhetskiy.
Assemblata a pezzi e collocata nel campanile di nuova costruzione.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.45.
Iscrizione su una lapide risalente al 1631, trovata sotto il campanile
del Monastero Louzhetskiy: “L'anno 7139 (1631 d.C.), il 15 giugno,
in memoria di San … Maximovich Vaneyko, noto ai monaci di come
Fratello Arkadij l'Eremita”. La scritta è autentica. Monastero
Louzhetskiy, Možajsk. Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.46.
L'iscrizione su una lapide con una croce biforcuta è apparentemente
un falso. La pietra stessa, così come gli ornamenti e la croce,
sono stati eseguiti da un intagliatore professionista.
La scritta è stata semplicemente incisa sulla pietra con
un oggetto appuntito. Non è necessario essere un intagliatore
per adattarsi, basta un semplice chiodo.
Il monastero Louzhetskiy di Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.47.
“Iscrizione esplicitamente contraffatta su una lapide con croce
biforcuta. In alto a destra vediamo una data graffiata,
presumibilmente del XVI secolo (le lettere stanno per 7050 o 7080;
bisogna sottrarre 5508 per ottenere una datazione moderna
che cade intorno alla metà o alla fine del XVI secolo).
Si vedono le linee guida rozze, ma non hanno reso le lettere
meno goffe. Gli ornamenti sembrano più vecchi delle lettere,
il tempo li ha quasi cancellati. Tuttavia è ovvio che,
a differenza delle lettere, gli ornamenti sono stati scolpiti
da un professionista Fotografia del 2000,
scattata nel Monastero Louzhetskiy di Mozhaysk.

Figura 14.48.
Iscrizione del presunto XVI secolo su un'antica lapide
con croce biforcuta; ovviamente eseguito da un intagliatore laico,
e ovviamente non corrisponde al luogo ad esso riservato.
La datazione recita in modo perfettamente inequivocabile:
"Orina Grigoryeva, morta il 1 ottobre 7076".
La scritta è quindi datata al 1568 d.C. (7076 – 5508 = 1568).
È molto probabile che si tratti di un falso.
Fotografia del 2000, scattata nel Monastero Louzhetskiy di Mozhaysk.

Figura 14.49.
Iscrizione su un'antica lapide con croce biforcuta, presumibilmente
risalente all'epoca pre-romanoviana. La scritta è estremamente rozza,
poco professionale e non corrisponde alla dimensione dello spazio ad
essa riservato. La datazione è quasi cancellata; tuttavia, possiamo ancora
leggere la sua seconda metà come “16”; deve aver rappresentato
7016 o 7116, che si traduce come 1508 o 1608, rendendo la data
pre-romanoviana. L'intera iscrizione è composta da 4 o 5 parole e occupa
solo una piccola parte dello spazio disponibile.
Tuttavia, gli ornamenti del bordo e la croce biforcuta sono stati scolpiti in
modo professionale e accurato. La scritta è molto probabilmente un falso.
Fotografia del 2000, scattata nel Monastero Louzhetskiy di Mozhaysk.

Figura 14.50.
“Frammento della fotografia precedente con la scritta.
Fotografia scattata nel 2000.

Figura 14.51.
Un primo piano dell'iscrizione di un'antica lapide
presumibilmente risalente al XVI secolo. Proprio accanto
all'eccellente ornamento vediamo una scritta irregolare che
sembra incisa sulla pietra da un bambino:
“7088… mese… nel giorno 12 in memoria di… martire…
Servo di Nostro Signore”.
La data si traduce come 1580 d.C.
È molto probabilmente un tipico esempio della totale
negligenza degli autori di epitaffi contraffatti nel XVI secolo.
Il monastero Louzhetskiy di Mozhaysk.
Fotografia scattata nel 2000.

In generale, abbiamo notato i seguenti strani fenomeni:

a) Le pietre tombali con data appartenenti all'epoca romanoviana hanno la scritta dell'epitaffio di alta qualità artigianale, analoga a quella degli ornamenti perimetrali e della croce forcuta.

b) Le pietre tombali con date che si presumono precedenti all'epoca Romanoviana, sono altrettanto ricercate per quanto riguarda la croce forcuta e il perimetro, mentre gli epitaffi sono rozzi e scarni. È difficile non notare immediatamente il contrasto tra la scrittura e gli ornamenti. Gli epitaffi “pre-romanoviani” sono scarabocchiati sulla pietra in modo piuttosto primitivo, l’iscrizione non ha i bordi rettangolari scalpellati regolarmente e tutte le linee sono dello stesso spessore. In altre parole, non è stato usato un metodo professionale per incidere queste iscrizioni. Chiunque può incidere un simile epitaffio con un semplice chiodo. Alcune delle iscrizioni non sono terminate e finiscono improvvisamente, vedi figg. 14.49, 14.49 e 14.50. Comunque, il loro contenuto non è diverso dal quello dell’epoca romanoviana. Le formule usate nel testo sono le stesse. I nostri avversari potrebbero suggerire che nel XVI secolo gli artigiani trovassero ancora difficoltà a incidere la pietra con un certo livello di accuratezza. Tuttavia, non possiamo essere d’accordo con questa versione, il perimetro e la croce forcuta sono incisi in modo perfetto!

Il più insistente dei nostri avversari potrebbe fare un’ulteriore riflessione, e cioè che nel XVI secolo esisteva la pratica comune di “riciclare le pietre tombali”, che la gente prendeva le vecchie pietre tombali, scalpellava via gli epitaffi, ne scriveva dei nuovi e le sistemava sulle nuove tombe. Per qualche ragione, questa pratica misteriosa sarebbe cessata nel XVII secolo. Riflettiamo nuovamente sulla scoperta. Ogni singola pietra tombale del monastero Louzhetskiy, che si dice risalga al XVI secolo, ha un rozzo epitaffio e un fine ornamento, mentre nel XVII secolo, sia la pietra tombale che l'epitaffio, sono di grande qualità. Non c’è una singola pietra tombale esistente del XVI secolo, con un epitaffio originale; le uniche che abbiamo a nostra disposizione, sono pietre “riciclate”. Sarebbe davvero strano il contrario; qualche pietra tombale del XVI secolo avrebbe potuto sopravvivere nella sua condizione originaria, anche se volessimo supporre che una parte sia stata usata una seconda volta. Invece non è così.

La spiegazione più probabile, riguardo la discrepanza tra la finezza delle decorazioni e la rozza approssimazione degli epitaffi, nel caso delle pietre tombali del XVI secolo, è assolutamente di un altro tipo. Ogni epitaffio su ogni pietra tombale pre-romanoviana fu distrutto nella seconda metà del XVII secolo. I Romanov ordinarono un certo numero di repliche per rendere meno evidente l’assenza. Alcune delle vecchie pietre furono coperte con nuove iscrizioni, con tanto di date contraffatte pre-romanoviane; la formula effettivamente usata nell’epitaffio, rimaneva la stessa che veniva usata comunemente nell’epoca romanoviana. L’obiettivo era “provare” che non c’era stata nessuna riforma delle inumazioni, e che gli epitaffi dell’epoca pre-romanoviana erano proprio gli stessi usati in epoca romanoviana. Il loro contenuto, alfabeto, lingua ecc. erano presumibilmente restati gli stessi che c’erano prima dell’ascesa dei Romanov.

Gli epitaffi contraffatti del presunto XVI secolo, sono troppo rozzi ed è facile capire il perché. Nel caso delle vere pietre tombali, i parenti dei deceduti avrebbero pagato il lavoro dell’artigiano e quindi sarebbero stati attenti alla qualità dello stesso. Ma se gli autori delle false iscrizioni stavano invece eseguendo gli ordini che arrivavano dalle distanti Mosca o San Pietroburgo, difficilmente prestavano troppa attenzione ai particolari, si limitavano semplicemente a incidere il testo “corretto”. Nessuno avrebbe richiesto un lavoro di qualità in questi casi. Le reali pietre tombali erano antiche e autentiche, con ornamenti e croci biforcute; gli esecutori avrebbero invece semplicemente scritto rapidamente degli epitaffi. Non si parla di intagliatori professionali; non sembra plausibile che un ordine di scrivere falsi epitaffi fosse accompagnato da fondi per pagare intagliatori professionali.

L’ordine successivo sarebbe stato quello di rimuovere le pietre tombali in vecchio stile dai cimiteri e farne altre di standard diverso, facendo finta che fossero “sempre esistite”. Le antiche pietre tombali, sia quelle con gli autentici epitaffi dell’epoca romanoviana, che quelle contraffatte che si presumeva dovessero fare la parte di quelle autentiche pre-romanoviane, furono utilizzate come materiale da costruzione.

Gli scavi nel Monastero Louzhetskiy rivelano tutte queste numerose distorsioni dell’antica storia russa.

Ci confrontiamo quindi con diversi problemi di grande interesse. Cosa poteva esserci scritto sulle autentiche pietre tombali dell’epoca pre-romanoviana? In che lingua erano scritti gli epitaffi? Slavo ecclesiastico, arabo, turco, o qualche altra lingua oggi dimenticata? Sarebbe opportuno ricordare ai lettori, che le iscrizioni sulle armi russe erano in arabo fino al XVI secolo e persino nel XVII secolo, vedi Cronologia4, Capitolo 13. Poteva essere la stessa cosa con gli epitaffi russi? È possibile che prima dei Romanov la lingua araba fosse considerata santa in russia, alla stregua dello slavo ecclesiastico e del greco.

Tutto questo richiede un attento studio. Senza rispondere a queste domande, non possiamo realmente ricostruire la realtà che esisteva prima dei Romanov; gli archeologi russi hanno un enorme campo di studio.

Nel maggio del 2001 abbiamo visitato di nuovo il Monastero Louzhetskiy, dopo grossomodo un anno dalla prima visita. Cosa abbiamo visto? Abbiamo scoperto che le fondazioni dell’antica chiesa di cui abbiamo già parlato, avevano cambiato aspetto. Parte delle diverse antiche pietre tombali del XVI-XVII secolo, che precedentemente sporgevano dalle fondamenta, erano state rotte e coperte di cemento. Alcuni dei frammenti sopravvissuti, contenenti antiche incisioni e scritte, sono così andati persi. Siamo dell’opinione che sarebbe stato meglio preservare le rovine portate alla luce nella loro condizione originaria, come importanti reperti storici e farli visitare da turisti e scolaresche. Questi autentici reperti storici portati miracolosamente alla luce, non sono in corrispondenza con la versione ufficiale della storia. Alcuni frammenti delle singole pietre tombali, che appaiono in mostra a una certa distanza dalle fondamenta, sono rimasti intatti, ma non tutti. La maggior parte di quelli che erano qui nel 2000, non li abbiamo più visti.